domenica 31 marzo 2013

Dal fluire



Quel liquido di pensieri in cui siamo immersi, quella grande metafora che chiamiamo “Universo”, continua scorrere impassibile e ignorante, nell’unico verso di cui è capace e che contiene nel nome. Solo la fuga dalla realtà ci consente di dimenticarcene e approdare  su un’isola tutta nostra finché un onda viene a riprenderci per rimmetterci nel fluire. Quando di fughe così non ce ne sono l’unica attività possibile è osservare i corpi che scorrono assieme a noi. Stare in fila per visitare locomotive a vapore e ascoltare dei ragazzi, poco più che ventenni, parlare del nuovo papa con la stessa superificialità e la stessa partecipazione con cui commenterebbero un governo o un fatto di gossip. Perdere in pochi giorni due voci importanti della nostra cultura e avere la sensazione che non ci siano giovani a sostituirli, che niente canta il nostro tempo esatto, e nemmeno ci prova. Le primavere arabe sembrano un eco lontano come la nostra primavera meteorologica, ed inizio a chiedermi se mai ne abbia vissuta una, vera, sulla pelle. La mia contentezza per un periodo lavorativo intenso che mi fa sentire strano, e mi farà sentire stupido quando tornerò a percepirlo come una catena e un debito. Quel chitarrista punk, più punk di tutti, che a vederlo sembrava un ragioniere nel tempo libero, e quella donna che bruciava di punk in ogni respiro. Quelle belve assetate di musica e di gioia,e forse ancora di rivoluzione. Quella cagna, così cagna, da far paura, tenerezza, da farti perdere il senso della logica del racconto storico. La foto della donna che toglie l’acqua dalla scarpa, l’invito al matrimonio di Fabio, la consistenza del risotto, il cambio sequenziale suggerito, il lettino per bambini e le apine e la culla, i silenzi... allora galleggio, non oppongo resistenza, apro le braccia per urtare accidentalmente altri corpi galleggianti, ma sarà il vero cielo quello che si vede guardando in alto?

Foto: piccolo naufragio domestico, flickr.

6 commenti:

  1. sopravvivere... vivere-sopra, sopra a cosa? al liquido dei pensieri, forse? è questo il galleggiare?

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    1. credo di sì, poi c'è il combattere ma non l'ho ancora capito.

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  2. È bella questa tua seria malinconia che si chiede mentre si vede scorrere. Ma finchè sentiamo siamo. Credo. Innocenza

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    1. Forse non sono nemmeno malinconico, forse solo dubbioso, anche se "siamo". Ciao

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  3. E chissà che non sia proprio il dubbio a presertvarci dal naufragio ottico d'ogni illusione.Innocenza

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