domenica 22 maggio 2016

Meglio



Meglio percosso come i tasti di un pianoforte da un musicista infuriato, che dimenticato come un violino in un solaio mai frequentato.
Meglio ubriaco, sotto il sole, tra sconosciuti di un'altra lingua che ti dicono grazie per ogni cosa, che tra amici che ti dicono grazie per ciò che dovrai dare.
Meglio con il mal di piedi per il tropo camminare, che immobile ad immaginarsi camminante.
Meglio incazzato con i mali del mondo, che illuso della loro origine.
Meglio il brivido creativo che si rinnova, che la sazietà di una sola opera ammirata.
Meglio adesso, che ieri, anche se non tutti gli ieri.
Meglio il mio magazzino pieno di sogni, che tutti i magazzini con i sogni in vendita.
Meglio vedere i propri limiti, che non apprezzare il contorno delle cose.
Meglio la polvere tra le pagine, che non vedere il non scritto.
Meglio capire la violenza di un aborigeno, la saggezza di una bambina filippina, la nobiltà di uomo delle isole, che non capire tutti quelli che mi stanno intorno.
Meglio il mio peggio oggi, del mio peggio di ieri, ma non del mio meglio, che per quel che vale, sarà sempre mio.


Foto: bright pink band - 21 Maggio 2016