mercoledì 19 giugno 2013

Pensieri, opere e accadimenti


Facciamo con calma, ci sono tante cose, tutte importanti che si accavallano per essere dette. Dovrei fare ordine, anche se non mi prendo responsabilità sulla priorità, se non per quella evidente. Parto dal cuore rosa sul portone del palazzo? Oppure vado per ordine? Diciamo che  è finita la pioggia, almeno fino a domani, forse è finita l’anomalia della mancanza di primavera , che forse non ci crede nessuno, ma mi ha condizionato molto. Quando è uscito il sole mi sono sentito come Noè fuggito dall’arca della mia testa, ugualmente affollata di animaletti bizzarri. E’ finita quella sensazione di essere in ritardo su qualche cosa che non si conosce, come certi sogni enigmatici che sanno di caponata. Fabio e Loleta si sono sposati, al centro della loro bellissima storia, felici e dolci come sempre. Il mio più grande pentimento è per le foto non fatte, mai mi perdonerò di averli lasciati ballare di notte in una Murcia di incanto senza imprigionarli, là, sulla piazza bagnata dai netturbini. E il forte sapore dell’amicizia, della vacanza, della maturità ma anche dell’adolescenza che non passa mai. Poi è arrivata Aurora, mai un nome mi è sembrato così augurale per essere la mia prima nipotina. Tutto lineare, quasi perfetto, semplice, come spesso sono le cose intorno a mia sorella. La guardo così piccola e sono confuso tra gli evidenti istinti genetici, affascinanti per la loro precisione e la loro eredità, ma anche dall’immaginare la donna che sarà. Chissà se quella donna è già nel suo sguardo, nel suo modo di stringere i pugni, di fare quei sospiri prima di piangere? Forse bisognerà aspettare il primo sorriso per capirlo. La mia ansia di densità stellare si è poi manifestata in tutta la sua concretezza nel primo incarico fotografico semi professionale. Forse devo ringraziare la crisi se l’ho ottenuto, però è stato bello passare di profilo tra i vincoli e le tecniche. L’estate davanti sembra una spazio vuoto che si possa anche riempire, adesso si lascia guardare. Un po’ come la Roma di Sorrentino, speriamo con molti fenicotteri. Però la stagione mi chiede di rallentare, quando vorrei buttarmi avanti, di dedicarmi ad un ritmo reggae quando il tre quarti picchia da sentirlo nel collo.  La parte di pelle più estesa vicino ai pensieri.



Foto: Pensieri, 19 giugno 2013