martedì 3 maggio 2011

Non te lo leggo negli occhi, tu non lo leggi nei miei


Sono i dettagli a staccare l’immagine principale dallo sfondo. Nemmeno un angolo bianco, appena tinteggiato, è completamente bianco e da quando il bianco ha perso la simbologia della purezza, in Europa, altro non è che un colore netto. Siamo mappe della nostra storia, ma i segni con cui siamo scritti sono legati a lingue segrete. E’ facile leggere una battaglia in una cicatrice, ma pochi possono leggerci una gioia. Nessuno può interpretare i piccoli gesti del comportamento, che se fossero parlanti, racconterebbero avvenimenti incredibili. Allora schiacciamo tutto, a bianco, a nero, a felice,a triste, a sano, a malato. De-saturiamo i colori per semplificarne la lettura, come i fisici che si inventano di togliere l’aria dagli esperimenti per far riuscire i calcoli. Se ogni segnale avesse un suono impazziremmo di rumore, se avesse un odore vivremmo con il naso tappato. Raccontiamo i nostri desideri con le scritte sulle magliette oppure annulliamo il messaggio facendo l’eco a quello di altri. Stampiamo LV ovunque, cancelliamo le altre lettere dell’alfabeto, non diciamo più nulla, stiriamo le pieghe, copriamo gli occhi e mettiamo in fila. Poi a casa studiamo le soap come testi sacri, invidiando quelle passioni da montagne russe, da sentimenti tutti esterni e nessun desiderio inespresso. Chissà se in Africa il bianco è ancora il colore del lutto?


Foto: M. Cattelan, LOVE, Milano P.zza Affari

3 commenti:

  1. .. è vero quello che dici a proposito del bianco, Siamo abituati a pensare che il bianco sia un non-colore, ma quanti bianchi diversi esistono! Tanti quanti sono i verdi, i blu, i rossi, e alla fine pensandoci bene è la stessa cosa con i neri..
    (feriti...)

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  2. va che non è un colore il bianco.
    [forse te l ho già detto]

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  3. feritinvisibili: sono i dettagli a fare la differenza!

    Miaperfidia: ufff... forse te l'ho già detto che è un colore ma senza tinta! :)

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