domenica 3 aprile 2011

Una Primavera per salvarsi


Facciamo il punto prima che arrivi la Primavera, prima che si presenti con tutte le sue pretese e io non sia pronto nemmeno per negarmi. Oppure facciamo il contrario: mi dimentico di tutto così quando arriverà la primavera potrà cogliermi di sorpresa senza che io possa nascondermi dietro una scusa qualsiasi. Tolti gli impegni lavorativi, che per benedizione in questo periodo se ne stanno confinati nel loro recinto orario, mi trovo a dover affrontare la parte più critica del “progetto casa”, ovvero la scelta dei rivestimenti e dei primi mobili. Di per sé è un’avventura affascinante, intrigante e finalmente concreta visto che fino ad oggi ho considerato il design come qualche cosa che qualcuno faceva e qualcun altro si comprava e si godeva. Il mio rapporto col design è in realtà un discorso noioso che pochi tollerano. Quindi tutto sarebbe stupendo se non si dovesse alla fine pagare, il che rende paradossale tutto il lavoro di ricerca fatto. Per non parlare del fatto che molte decisioni devono essere prese in maniera definitiva e se vengono sbagliate il loro effetto mi perseguiterà per molti anni a venire. Ma la decisione non mi spaventa, fino ad oggi sono e resto convinto delle mie scelte. Però capisco se mai qualcuno, nella storia, si è sposato o fidanzato solo per poter delegare all’altra (o altro) certe scelte. Forse condividerle le alleggerisce? O forse no? In fondo la mia casa è un mio spazio mentale, è la costruzione di una cosa mia, oggi se dovessi pensare a una cosa “nostra” sarebbe tutto differente. Al massimo potrei clonarmi nel sesso opposto. Ma l’accoppiamento di due identici non porta all’annullamento? In ogni caso la mia testa è chiusa in un vincolo gravitante tra sogno e mutuo, tra adesso e domani. Meno male che ci sono gli amici a strapparti dal circolo autistico del proprio pensiero e quella che mi sembrava una bizzarra fuga di tre giorni a Marrakech oggi mi richiama come una salvezza: una porta verso l’aria aperta. Potrei dire un balzo nella primavera, quella delle stagioni e quella della storia del Nord Africa. Sbrigati primavera e fai quello che devi fare.



foto:Montagna di sale di Mimmo Palladino, Milano davanti a Palazzo Reale. Altre qui.

5 commenti:

  1. Mi sa che è pure leggermente pricoloso quel tuo viaggio: qualcosa mi dice che se ne avessi la possibilità potrebbe venirti la tentazione di tornare dal Magreb con un bel po' di bagaglio in più, (mi riferisco alla casa da arredare)
    (feriti...)

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  2. ti, yeah!

    feritinvisibili: ehm... sai per la macchina fotografica che non sta nel bagaglio a mano dovrò portarmi una valigia semi vuota ;)

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  3. Nel senso che vai in vacanza nel profondo nordafrica? miodio, d'accordo che i prezzi si sonon livellati alla linea dell'equatore, ma un posto un tantino più rassicurante pareva banale?
    Dicono che il libano in questa stagione fiorisca di botto, botto inteso come colpo, colpo inteso come all'improvviso. Non fraintendere...

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  4. veramente, milo, il viaggio è organizzato da un bel po', ben prima della rivolta in Tunisia. Voci differenti però riportano che il Marocco sia tranquillo. Del resto Inshallah.

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