Sarebbe bello se esistesse una macchina che trasformasse un pezzo di metallo in calore senza usare altra energia se non gli atomi del metallo stesso, e se con questa energia si potesse produrre vapore per far girare una turbina che generasse elettricità a basso costo. Se ci fosse dovrebbe essere facilmente controllabile, magari non dovrebbe esplodere spargendo nocive radiazioni che possano persistere per secoli. Se esistesse gli scarti del suo processo non dovrebbe essere né nocivi né inquinanti. Ma se così non fosse sarebbe meglio non usarla. Primo perché è una macchina, e le macchine si rompono, secondo perché è affidata alle cure degli uomini, che a volte hanno come primo pensiero il proprio utile o magari la riduzione dei costi. Io di questi uomini non mi fido. Se esistesse una tale macchina di sicuro non sarebbe una delle attuali o prossime centrali nucleari. Ma se anche fossero un poco più sicure non mi fiderei di questi signori che poi devono commissionarle, che hanno amici avidi che gestiscono già male quello che hanno, che vogliono fare ponti dove non servono e godono se ci si sono i terremoti. Per me è come se il Referendum mi chiedesse: vuoi mandare a quel paese questi signori? La risposta è sì. Per esserne sicuro che la capiscano gliela ripeto quattro volte.
foto: antinucleare, Aprile 2011