domenica 3 novembre 2013

Futuro come oggi


Da quando ero piccolo il mondo è molto cambiato, e voglio dirlo ora prima di doverlo dire da vecchio su una panchina del parco ad una badante. Il mondo era, più o meno, diviso in due blocchi politici, economici e sociali. Non era una questione di schieramento, o di dove nascevi, erano proprio due visioni del mondo, due desideri di futuro differenti. La scelta era puramente politica, ma lo era in tutto, anche in come ti vestivi, cosa leggevi, cosa mangiavi, la squadra di calcio per cui tifavi, astronauta o cosmonauta, un po’ come la cantava Gaber in pratica. Chi nasce oggi non può scegliere, si deve prendere la realtà così come è senza modelli alternativi. Certo può immaginarli, inventarli, ma adesso non li ha. Nemmeno allora c’erano, sia chiaro, il blocco sovietico e quello americano erano la brutta (se non spaventosa) caricatura delle realtà che volevano essere, ma almeno entrambi dicevano che un altro futuro era possibile. Anche la piccola politica quotidiana è l'immagine di ciò, della mancanza di progetto, è divenuta un barcamenarsi per stare a galla, non dalla Crisi, ma da parte di una oligarchia che cerca una crisi per giustificarsi. Forse la Storia non è finita, i conflitti pseudoreligiosi e le “potenze emergenti” apriranno nuovi capitoli, ma nessuno mi parla più di futuro. Non dico che nessuno ci chieda di arruolarci per questa o quella campagna, per questa o quella idea, per questa o quella religione, però nessuno ci propone più un futuro alternativo al reale. Certo i movimenti di cambiamento ci sono, ma sono piccoli, sono gruppuscoli eretici nella grande cerimonia del presente. Siamo piombati in un nuovo Medioevo e aspettiamo l’Apocalisse dell’anno 3000? Se la Storia se ne accorge finisce che ci da lei la sveglia.    



Foto: Internazionale1024

9 commenti:

  1. dici che posso definitivamente sentirmi senza futuro? Perché io pensavo che dipendesse da me... ma se è generalizzata, se è epocale, allora smetto di darmi pena.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. dico che possiamo come società, però non vale come decisione definitiva individuale. no, non deve valere. :)

      Elimina
    2. però è la scelta più facile.

      Elimina
    3. secondo me no, non si riesce a sceglierlo. Si aspetta sempre qualche cosa per se stessi dal domani. Magari dopo domani ... o giovedì...

      Elimina
    4. oddio... giovedì! Perché hai detto giovedì? Lo sai che buona parte del mio futuro si decide giovedì?

      Elimina
    5. Freddo,critico,analitico,concreto. Hai ragione su molti fronti e molti li condivido. Eppure anche in un presente così buio ci sarà sempre un Diogene col suo lanternino o meglio ancora degli intrepidi Crusoe che amano la vita ,non temono d'affrontarla pur preparandosi nei rifugi della loro foresta (meglio montagna) giusto quel tanto per trovare l'intelligenza corrispondente ai tempi della Storia. Non facile ma non impossibile. E la fede nella Vita come l'ottimismo aiutano a dare consistenza anche alla volontà

      Ciao,un saluto frettoloso ma di marcia. Bianca 2007

      Elimina
    6. scusa Sammy ma perchè anche qui sotto al MIO commento c'è scritto elimina? Un pò palloso in ogni caso anche perchè su altri blog appartenenti allo stesso amministratore (compreso quello di cui mi servlo anch'io) manca in assoluto.
      Bianca 2007

      Elimina
    7. Sed: ... scusa... però venerdì scrivimi! ti prego!

      Bianca2007: però Diogene e Crusoe erano dei singoli che si sono isolati dal mondo (volontariamente o no), forse dovremmo guardare un Lutero (non per questioni religiose) che ha messo in discussione ogni cosa. Per tutti i commenti c'è la possibilità di eliminarselo: lo mette il template di blogger. ciao

      Elimina
    8. ok Sammy,sarà una questione della mia doppia vista.
      Ciao,Bianca 2007

      Elimina