sabato 2 marzo 2013

Punti cardinali a Conclave nel deserto dell’urna cinematografica



Dove eravamo rimasti? Quante cose sono cambiate dall'ultima volta? Lascia perdere il Papa, quello è un altro discorso. Se vuoi complicato, metaforico, ma è un altro discorso. No non mi riferivo alle elezioni, anche se sono quasi spaventato da quanto sono lontano dal capire, dal condividere, questo paese. Non si tratta di appartenere ad una minoranza, si tratta di parlare un’altra lingua, di sentirsi quasi ospiti. Prima o poi qualche tizio in uniforme mi chiederà di verificare i miei documenti. Eravamo rimasti a qualche cosa sulle prigioni. Continuo a cercare intorno a me i muri ma non li vedo, per di più i muri in quanto tali, mi piacciono molto. Mi piace il cemento, le sue venature, come il legno, il metallo, le plastiche, le terre. Mi piace quando i materiali si mischiano. Mi ricordo un racconto di prigionieri in Siberia e di un carcere senza mura, non servivano, non potevi andare lontano. Mi ricordo che avevo inventato la metafora del deserto di marmo, però il marmo è un materiale docile se pensi alle opere del Canova, non se pensi alle lapidi dei cimiteri. Allora Zabriskie Point? No non va bene, c’è una delle scene d’amore più belle del cinema. Però senza? Forse, ma c’è, ed essendoci dissolve anche l’idea stessa di deserto. Voglio un immagine definitiva di prigioni senza mura, di locked out, invece di locked in. Ad esempio la mia scheda elettorale dentro l’urna. Pensa alla sfortuna dei cannibali dell’isola di Robinson Crusoe che pensavano di essere soli, e viceversa per lui, ma loro sono morti dopo l’incontro. E un isolamento fatto di potere? Torniamo al Papa che si è dimesso, però che mira ha avuto Nanni Moretti! Quante cose stanno succedendo! Doveva finire la Storia in un’unica soluzione uguale per tutti, liberale e democratica, invece ci ritroviamo a rimettere in discussione tutto. Pensa che oggi mia madre mi ha chiesto come preparavo io la carbonara. 

"chiedo perdono ai punti cardinali dello stare al mondo per non averli riconosciuti"
Marta Sui Tubi - Vorrei

Foto: Angolo / Corner

6 commenti:

  1. ma se riesci a trovare la tua immagine di prigione, allora vuol dire che la possiedi e se la possiedi è lei che è tua prigionera...
    anche io devo scrivere una cosa sul papa, sulle prigioni e sui cambiamenti... ma è triste... a volte mi chiedo se la tristezza è una prigione oppure è mia prigioniera.

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  2. non credo basti, purtroppo. Ho sempre odiato il non "saper disegnare". :)

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  3. In questo post c' tutto.La sensibilità dell'uomo ferito dalle molte "prese in giro".La critica scevra e severa dell'intellettuale che non vuole neppure per un'attimo adagiarsi sulla poltrona del "buonismo" e quella dell'artista che ha immortalato le mura con una foto in bianco e nero.Poi poi la malinconia.Ma questa serpeggia in molti.Bianca 2007

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    1. In realtà voleva essere solo un istante, ma non passa. Non è strano che serpeggi in molti?

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  4. Ospiti, sentirsi ospiti.
    Del proprio paese, della propria vita.
    Il passaggio successivo è sentirsi intrusi.

    Ti posso rubare la citazione, che mi calza a pennello?

    Agave-senza-la-bussola-ormai-da-troppo-tempo

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