sabato 26 novembre 2011

Confidare nella velocità


Se non fosse pericoloso sarebbe interessante provare a stare immobili tra lo sfrecciare della auto. Sentire quelle masse d’acciaio passarti accanto, cercando di sbirciare dentro ai finestrini. Probabilmente l’adrenalina farebbe vorticare i pensieri e mozzare il respiro, come sospesi su un minuscolo sentiero sopra un crepaccio, pochi centimetri tra la vita e la morte. Ma come nella vita, se gli altri non ti centrano, quello che c’è da fare è mantenere la propria posizione, ed essere consapevoli di come ci si è arrivati. Immedesimarsi nella vita degli altri, che ti sfrecciano attorno, non ha senso e non si può. Possiamo collezionare esempi, desideri, alternative, ma solo per diletto, come sfascia-carrozze ai margini di vecchie statali, come saggi eremiti convocati da chi deve chiedere un consulto o sostituire un pezzo a basso costo. Ora proviamo a camminare sulla linea di mezzeria e immaginiamo di immobilizzare il traffico, facciamo scorrere il tempo in avanti e le auto sono ferme mentre noi sfrecciamo accanto alle loro vite. Il rapporto non cambia, stare immobili tra lo sfrecciare delle auto, per guardare la vita degli altri, non serve.



foto: Fast Lights, 24 novembre 2011

24 commenti:

  1. Già, non ha senso immedesimarsi in vite che non sono la propria, è meglio guardarsi dentro ed anche volersi bene se è possibile sfrecciando leggeri dentro sé stessi

    RispondiElimina
  2. bella l'immagine di sfrecciarsi dentro!

    RispondiElimina
  3. Quando voglio sentire la sensazione della velocità che mi sfreccia accanto io mi lascio fendere dal vento. In uno spazio aperto dove ci sono io ... e il cielo.

    RispondiElimina
  4. Io ho una sensazione simile: d'estate mi piace mettere la mano fuori dall'auto in corsa e giocare con la resistenza dell'aria e la posizione della mano.

    RispondiElimina
  5. Il solito associazionismo sfrenato mi ha fatto venire in mente, leggendo il tuo post, un libro di Dave Eggers che, fra l'altro, non ho mai letto: "Conoscerete la nostra velocità".
    A parte questo, sono d'accordo e mi piace molto l'immagine di sfascia carrozze sentimentali.
    E, per usare le parole di De Andrè, "Da uomo avvertire il tempo sprecato a farti narrare la vita dagli occhi".
    Perinzia

    RispondiElimina
  6. p.s. anche io faccio il gioco della mano dal finestrino e mi piace sentire l'aria più "leggera" a seconda del luogo in cui sono (mare, montagna, città...).
    Sempre Perinzia, oggi con tutta la testa fuori dal finestrino e senza voglia di lavorare

    RispondiElimina
  7. Mi piace molto quando un mio scritto viene "associato" e io mi associo anche alla non voglia! :)

    RispondiElimina
  8. Sono le emozioni a farmi percepire la velocità: capisco cos'è veramente quando mi batte forte il cuore.
    Il suo ritmo è martellante, incessante; il tempo, la realtà, il resto, sembra essersi fermato tutto.

    RispondiElimina
  9. ma quando parte l'adrenalina tutto si rallenta, vero?

    RispondiElimina
  10. E quando il vento urla leggero e ci fa sentire in movimento?
    Un sorriso Sammy!

    RispondiElimina
  11. sì, quando soffia alle spalle! :)

    RispondiElimina
  12. il top: la testa tutta fuori dal finestrino e gli occhi chiusi.
    (preferibilmente quando non si è alla guida)

    RispondiElimina
  13. noooo, ho paura che gli occhi mi scivolino dentro al cranio!

    RispondiElimina
  14. no, in effetti no, o almeno non ancora.

    RispondiElimina
  15. Ok, adesso vuoi scrivere questo nuovo post che sono giorni che lo aspetto??????

    RispondiElimina
  16. eh... hai ragione (accidenti quanto tempo è passato) solo che quelli che ho scritto non hanno ancora una foto... prometto che farò del mio meglio!

    RispondiElimina
  17. uffa.... oggi è sabato, vai fuori e fotografa e poi scrivici un post.... dai, lo so che puoi farcela....

    RispondiElimina
  18. obbedisco volentieri, c'è un richiamo... :)

    RispondiElimina