Fa un po’ strano vederlo solo nella casa vuota, come un invitato ad una festa arrivato troppo presto. Però mi piace che in questi giorni l’attenzione si sia rivolta su di lui, sul suo colore intenso, che tutte le carezze siano state per la sua pelle. Se fosse arrivato un po’ più tardi magari sarebbe passato in secondo piano, al peggio liquidato come una scelta eccentrica. Per me è una promessa di abbracci, di fredde serate chiuse tra lui e un libro, di sogni confusi nel sonno pomeridiano. Solo ora che l’ho davanti mi rendo conto che sto realizzando il mio progetto, che ciò che fino a poche settimane fa era un’annebbiato divenire, oggi si sta concretizzando pezzo per pezzo. E forse non è un caso che il primo pezzo sia questo divano che ho tanto desiderato, che ho immaginato e descritto, non l’ho scelto in una vetrina o su un catalogo. Come un pioniere in una prateria ho tracciato un segno e dal quel segno è nata una casa, il mio segno è questo pezzo di arredamento, intorno ad esso crescerà una casa, nella speranza che chi la veda pensi: è proprio la tua casa.
foto: divano, 4 febbraio 2012