Secondo me è una contraddizione eccessiva che si parli di religioni contro religioni, di anti e di pro, proprio perché l’argomento è così universale che sembra un cielo. Io ci sono (ne sono quasi convinto), un dio o più forse, se però c’è tutto diventa semplice altrimenti tutto è un po’ demoralizzante, come cercare parcheggio per andare a lavorare. Preso per buono questo punto di partenza ci si inizia a scannare sul resto: sui riti, i comportamenti individuali e sociali, i ruoli e i poteri. Ma questo cosa c’entra con la religione? Come se per organizzare le vacanze in gruppo non si decidesse se mare, città o montagna, ma il gusto del gelato che deve mangiare. Premesso che preferisco i gelati alla frutta e le città, non ne faccio una dottrina. Così un piccolo prete si ritrova schiacciato da un’immagine e un pregiudizio che riguarda un cardinale perverso e intrallazzato, si vendono santini e viaggi miracolosi, perdendo tempo a cercare di essere felici immaginando un amplesso col carrello del centro commerciale. Da qui diventa facile semplificare tutto come se i mussulmani fossero tutti farsi esplodere, i buddisti prendessero fuoco spontaneamente o i testimoni di Geova molestassero con gusto i citofoni. Mi ricordo che da piccolo a catechismo quando spiegavano che Dio mandò suo figlio per portare ordine nel casino che c’era la cosa mi sembrava molto logica, meno logica mi sembrò allora e oggi ancora peggio, che il casino due mila anni fa fosse peggio di questo. Cosa c’era di più o di meno? Le guerre ci sono, lo sfruttamento c’è, l’ingiustizia c’è, la miseria c’è, l’odio c’è e in più abbiamo il capitalismo e distruggiamo anche il pianeta. Forse l’unica grande opera è ricostruire la Torre di Babele, così si incazza di nuovo ma almeno di fa sentire.
toglierei le prime tre parole del titolo.
RispondiEliminadici che ne cambiano il senso?
Eliminail fatto che le hai messe, da solo, basta a dare il senso a tutto il post... io ne sottoscrivo l'intento ma, per me, questa è una preghiera anche in cima.
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