Fortunati quelli che vivono o lavorano vicino al mare, ma proprio vicino, tanto da poter portargli un saluto tutti i giorni. Ogni giorno deve essere uno spettacolo diverso, con una storia eterna e un finale da scrivere. Fortunati anche quelli che hanno un grande lago, magari con le montagne in fondo, per far riposare gli occhi, come se le pupille potessero volare fin là. Io mi accontento di rubare le storie della vita degli altri. Resterei per ore a guardarvi, da una vetrina, in una via laterale del centro, con la macchina fotografica accucciata al mio fianco. Mi piacete molto. Adoro immaginare le vostre vite, tessere le vostre storie e illudermi di capirvi.
foto: Cuoco in pausa, Milano, 28 maggio 2011
Forse perché è più bello immaginare che conoscere. (sed)
RispondiEliminaspero di no, l'immaginazione mi serve per farmi venire la voglia di conoscere
RispondiEliminawow. ogni volta mi chiedo come è possibile che la poesia se ne vada in giro cosi. in incognito.
RispondiEliminagrazie :)
RispondiEliminaSi' e' vero e' molto bello contemplare gli altri. E concordo sull'acqua, che si muove sempre e resta li', cosicche' c'e' sempre qualcosa di nuovo da vedere eppure non sfuggira' via
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