Le decisione venne presa con la leggerezza con cui si fanno le azioni evidentemente giuste. Quali queste siano non chiedetelo a me, ma a chi riesce a sorvolare sulla rovina che campeggia sotto il sole sui marciapiedi. Presa la decisione l’atto scaturì a piccoli passi ma con azione costante. Si circondò di cose belle, liberò il tempo dalle cose noiose o spiacevoli e lo riempì di gusto. Non disse più né sì né no, ma si mosse veloce perché nessuno potesse intercettarlo e fermare il suo piano. Per prima cosa annullo il pensiero: passare dal bello, al giusto, al gustoso, al profumato, all’intelligente, al prezioso non necessità di lunghe riflessioni. Poi annullò il riscontro, invertendo il Big Bang, contraendo tutto l’universo ad una piccola palla grande come la propria lingua, per poterlo contenere dentro di sé; lo fece perché tutto ciò che non fosse sé stesso non desse fastidio. Alla fine venne un pomeriggio di domenica, perché la domenica è la traditrice dei cercatori, quando si fermo al centro di un suo salotto, guardò la grande finestra di fronte e crollò. Immaginatevi un Poldi Pezzoli del nuovo secolo, più rapace e più sofisticato, più affamato e più metodico; illuminato dal sole di Maggio in faccia, immaginatelo colto da un conato di vomito, di rabbia, come se tutto il brutto, il vuoto, il marcio che aveva rigettato si presentasse improvviso in un istante solo, nella gola vicino alla lingua. Così dovette crollare, a terra nel centro esatto della propria collezione, per non aver raccolto l’unica cosa che valesse la pena di possedere. Purtroppo non lasciò detto cosa.
foto: Drive me out from all these words, flickr
io spero vivamente che tu abbia solo dimenticato la citazione. altrimenti chiamami che parliamo. 2%. a pubblicazione avvenuta.
RispondiEliminai.
oh cielo! ...aiutino?
RispondiEliminassignur sammybaby. è da pubblicare se l'hai scritto tu. famolo...
RispondiEliminagrazie :)
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