Da piccolo mi mandavano a giocare in compagnia con i miei compagni di scuola o con gli amichetti del quartiere. Io preferivo giocare da solo, nel salone, in un mondo inventato da me tutto fatto di immaginazione. La cosa che odiavo di più era vedere i bambini in cortile e dover scendere per unirmi a loro, mi sentivo un intruso; come se volessi imporre la mia, credevo, non voluta presenza. Poi con gli anni ho capito che era una cosa normale ma era troppo tardi. Da adolescente c’erano le compagnie, a me non piacevano perché erano degli universi chiusi in cui le parole, i gesti i racconti erano sempre nel circolo della compagnia, delle stesse persone. Preferivo gli amici a piccoli gruppi. Da adulto le relazioni si stabilizzano principalmente a coppie oppure a gruppi di coppie, questo a volte mi ricorda quando ero bambino e mi sento fuori posto. Ovviamente non parlo del “giocare da solo”, sarebbe un facile umorismo e Woody Allen ha già esaurito l’argomento. Però la singolarità oggi non è solitudine ma è identità, nel viaggio, nelle attività, nel pensiero. Mi è rimasta solo quella sensazione di essere invadente anche solo con la mia presenza, a volte anche presso le persone più care. Sensazione che forse appare come distacco o freddezza, e non quella goffa autolimitazione che dovrebbe essere. La grande stranezza è che mi piace essere coppia, mi piacciono proprio le condivisioni e le sincronie, le vicinanze e le telepatie. Ma questa è magia e prima di essere una metà devo essere un intero su cui l’altra metà si può appoggiare.
Foto: a couple of, settembre 2011, Carroponte
che peccato. Io ho avuto l'uno e l'altro.
RispondiEliminaSai che il 23 dovevo esserci anche io al carroponte?poi ho preferito andare al Planetario a sentire brani delle Cosmicomiche di Calvino accompagnate dalle note dell'arpa, mentre navigavo fra le stelle...
RispondiEliminaCmq hai ragione, prima di essere uno di due bisogna essere uno.E' così lunga quella strada verso l'identità,però, e passa anche attraverso l'appoggio che ci danno gli altri.La vita è un grosso tetris, in fondo.:-)
Come dice il titolo del romanzo della Mazzantini "nessuno si salva da solo"
A proposito di libri, se fai un giro sul mio scaffale di Anobii trovi una bella lettura che ho appena concluso.Mi farebbe piacere se tu lo leggessi e poi mi dicessi che ne pensi.
Perinzia astronauta.
Crimilda: che peccato cosa?
RispondiEliminaPerinzia: al Planetario dovrei prendere la residenza per non perdermi queste serate, in attesa di un cielo vero. Messo in lista, avevo giusto bisogno di una nuova scusa per andare in libreria :)
:-)
RispondiEliminaFlaubert com'era?
Perinzia
mi aspettavo di più o forse non era il momento giusto...
RispondiEliminaCapisco, il momento (anche) con i libri è fondamentale.
RispondiEliminaAbbandonare il nome della rosa dopo 30 pagine e riprenderlo in mano 4 anni dopo, per finirlo in una settimana...è bellissimo.
Ecco perchè mollo un libro senza riserve, se sento che in quel momento non va.In fondo, mica può soffrire.:-)
P.
Le ultime due righe di questo post dicono moltissimo.
RispondiEliminaSe posso ... ti direi di leggere "il contrario di uno" di Erri de Luca. Magari l'hai già letto ma a me ha detto moltissimo sull'essere coppia o cmq sul non essere più solo io.
Grazie, Giovy, seguirò il tuo consiglio
RispondiElimina.. il titolo mi ricorda un po' De Carlo.. :-)
RispondiEliminagià, un po' sì... :)
RispondiEliminaIlluminante...
RispondiEliminaPensa che io invece.... ho sempre desiderato essere parte dei gruppi e non mi riusciva (e manco ora mi riesce molto bene) ma leggere le tue ultime parole mi ha fatto pensare che non sono stata in grado di stare in compagnia, ma prima di tutto nn sono stata in grado di essere sufficiente a me stessa... e mi sa che è proprio questa ricerca di completezza negli altri che mi ha fottuta!
TerribileStella
RiflessodiLuci Splinder
:*!
RispondiEliminacon colpevole ritardo ma commento. solo per dire che questo post mi somiglia molto. soprattutto nella prima parte
RispondiEliminaTerribileStella: illuminata stella? :)
RispondiEliminacoolsappe: !!!
Dantès: stava qui, nessun ritardo, ben ritrovato :)
mi piace molto ciò che esprimi per questo sono sicura che continuerò a seguirti.
RispondiEliminalusingato, Ilaria :)
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