Non so se sarebbe più facile oppure no: per un attimo ho pensato che potrei anche deporre l’armatura e vestirmi di vetro. Tanto cosa c’è da nascondere? Sei quello che sei, e non sei Sergio Rubini per poter interpretare il personaggio che vuoi. Sei quello che sei, e gli altri vedono comunque quello che vogliono. Quindi tanto vale avere una pelle di vetro e lasciare che il sangue scorra contro la parete liscia mostrando le pulsazioni delle tue piccole ansie. Il cuore potrebbe ballare in uno spettacolo per il pubblico e lo stomaco contrarsi in deflagrazioni di acidi. Potrei lasciare che la pioggia in autunno mi cada addosso e scivoli verso le giunture per tornare ad essere goccia. Come effetto “maglietta bagnata” sarei un poco deludente, però con una lampadina dietro la schiena farei la mia porca e macabra figura! Sarebbe definitivamente bello conciliare il “dentro” e il “fuori”, magari sperando che si assomiglino, magari sperando che tanti anni passati al tornio dell’auto auscultazione abbiano sgrossato ciò che il caos ha fatto nascere. Comunque il momento del dubbio è passato e posso rivestirmi con la maglia intessa di scaglie di pagine di copione e di stereotipo, però non mi abbottono del tutto, lascio un bottone e un’asola separati dallo spazio che basta per lasciarti infilare una mano.
foto: pensilina sotto casa, 7 novembre 2010
foto: pensilina sotto casa, 7 novembre 2010
Posso?
RispondiElimina;)
Paroleritrovate
certo, ma senza avvisare ;)
RispondiElimina.. potremo usarlo come segnale per riconoscerci, noi che cerchiamo di conciliare definitivamente il dentro e il fuori: lascieremo un bottonr aperto della giacca ((: Se dovessimo incontrarci nel metrò o chissà dove, magari potremo infilarci un bigliettino in quella fessura, mi ricorda tanto una cassetta della posta...
RispondiEliminasecondo me ci si riconosce comunque, magari non al primo sguardo, ma come la sensazione di un eco. :)
RispondiElimina(((:
RispondiEliminam'è venuta in mente la tua nonmivienelaparola per gli atlanti anatomici.
RispondiEliminaa me no... l'avrei potuta usare per il titolo...
RispondiElimina"Sei quello che sei, e gli altri vedono comunque quello che vogliono" Io vedo, ora vedo dentro gli altri e la bellezza è quella che splende. Ho imparato. Non ho imparato per me stessa, ma credo sia normale. Nelle tue pagine bianche ci son parole che non credo possano essere dette a voce alta.
RispondiEliminasì, forse, ma il mio problema sono quelle cose che non andrebbero mai dette perchè quando diventano parole diventano anche un po' ... banali. Dovrò trovare una foto anche per questo.
RispondiElimina"vorrei strapparti la maglietta sul petto e scoprire l'immagine traslucida del tuo cuore che batte"
RispondiEliminaok ma di sorpresa, altrimenti mi viene un colpo. :)
RispondiEliminaComplimenti per le foto, ti ho aggiunto su Flick'r (Ballata per la mia piccola Iena)
RispondiEliminaComplimenti a te per i ritratti!
RispondiEliminabella foto, tua??
RispondiEliminagrazie, sì
RispondiEliminail vetro no
RispondiEliminaè freddo
solo sul lato esterno
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