venerdì 21 dicembre 2018

L'uomo con le ossa di vetro


C’è un posto dove abita un uomo con le ossa di vetro e si può ben capire che tipo di vita faccia. Ogni piccolo incidente, ogni istantanea sfortuna, può essere per lui la rovina. Qualcuno dice che sia un fuoriuscito da un film di JP. Jeunet ma ciò non è importante.
Eppure quest’uomo vive una vita normale: esce di casa la mattina e usa i mezzi pubblici, lavora a contatto di altre persone, esce con gli amici, va alle feste. Ovviamente presta molta attenzione a chi gli sta intorno, ai distratti, a chi parla sbracciando, ai marciapiedi dissestati, agli spigoli dei tavoli e dei comodini, alle porte automatiche, alle inaugurazioni dei centri commerciali. Negli anni si è procurato molte fratture, ma che tutto sommato si rimarginano velocemente, alcune però gli fanno ancora male e spesso scricchiolano rievocando l’incidente che le ha generate.
Nei momenti di silenzio, oltre al suo respiro, se gli state molto vicino potete sentire un rumore di cucchiaini che toccano leggermente un bicchiere di cristallo: sono i ricordi dolorosi delle sue fratture.
A volte senza urti, senza incidenti, senza apparentemente motivo qualche cosa si rompe dentro di lui e l’uomo risuona come un disco di Mike Oldfield ed una vampata di dolore lo invade. Quindi gli capita  nel mezzo di un gesto normale di fermarsi congelato quasi fulminato. La vampata dopo qualche minuto, a volte qualche mezz’ora, passa ma lascia in lui la rinnovata consapevolezza della sua fragilità, anch’essa molto dolorosa.
Per una sorte bizzarra la gioia non emette rumore, ma sono certo che sotto la pelle le sue ossa si illuminano di luce bianca, come un lampo al fosforo in un film in bianco e nero.
Sono tanti i suoi momenti di gioia  ed è per questo che l’uomo dalle ossa di vetro non rinuncia al dolore, sa benissimo che ciò che per gli altri è un piccolo fastidio per lui può essere un grande dolore , ma ciò che per gli altri è un piccola gioia per lui è un orgasmo di luce. 



Foto: Christmas Nest, PB 2018

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