martedì 4 ottobre 2016

Compasso


Ho ascoltato il vento che mi parlava di me, diceva ciò che non volevo sentire. Forse non era il vento ma un amico dietro una birra. Ho cambiato le vele per spostarmi lentamente tra i flutti quotidiani, lasciando che i porti lontani si avvicinassero senza sorprendermi. Ho rinunciato alla gioia improvvisa, quella col sapore del vino forte, ma mi sono liberato dai sorsi amari.
Mi sono seduto, dove forse Socrate aveva pisciato di nascosto un pomeriggio, e ho sentito il giro delle vite stringente come un abbraccio.
Ho frugato nelle probabilità mettendo la mano nel gorgo di ciò che non conosco sperando in un colpo fortunato. L’ho ritirata cinico, deridendo il mio tentativo infantile.
Ogni mattina mi chiedo “come stai?” , forse te lo chiedo, forse glielo chiedo. Ma per favore non rispondete tutti assieme.
Ho avvistato qualche cosa, viro nella sua direzione, sperando sia un’isola o una balena, forse un detrito galleggiante.
Avevano ragione Baudelaire e Pavese.



Foto: Stillness, 21 Agosto 2016

domenica 22 maggio 2016

Meglio



Meglio percosso come i tasti di un pianoforte da un musicista infuriato, che dimenticato come un violino in un solaio mai frequentato.
Meglio ubriaco, sotto il sole, tra sconosciuti di un'altra lingua che ti dicono grazie per ogni cosa, che tra amici che ti dicono grazie per ciò che dovrai dare.
Meglio con il mal di piedi per il tropo camminare, che immobile ad immaginarsi camminante.
Meglio incazzato con i mali del mondo, che illuso della loro origine.
Meglio il brivido creativo che si rinnova, che la sazietà di una sola opera ammirata.
Meglio adesso, che ieri, anche se non tutti gli ieri.
Meglio il mio magazzino pieno di sogni, che tutti i magazzini con i sogni in vendita.
Meglio vedere i propri limiti, che non apprezzare il contorno delle cose.
Meglio la polvere tra le pagine, che non vedere il non scritto.
Meglio capire la violenza di un aborigeno, la saggezza di una bambina filippina, la nobiltà di uomo delle isole, che non capire tutti quelli che mi stanno intorno.
Meglio il mio peggio oggi, del mio peggio di ieri, ma non del mio meglio, che per quel che vale, sarà sempre mio.


Foto: bright pink band - 21 Maggio 2016