Sembra che esista, e che molti ne abbiano provata l’esistenza, una presenza che agisce in maniera invisibile nella nostra vita. Come una radice che compare all’improvviso nel bel mezzo del marciapiede per farci inciampare e subito scompare. Come un ladro veloce che vi nasconde un oggetto quando serve per restituirvelo quando diventa inutile. La stessa entità che vi sposta i cartelli stradali, gli abiti negli armadi, che vi trattiene o vi spinge ostacolando i vostri movimenti, apparentemente per mettervi in imbarazzo. Però è la stessa mano che picchia sulla vostra spalla per farvi voltare quando qualcuno vi sta fissando. E’ quell’alito che soffia all’orecchio scatenando brividi quando sentite che un momento speciale sta per incominciare. A volte è una guancia che si appoggia alla vostra quando la tristezza è esondata e sembra che ci sarà solo buio. Qualunque cosa sia, indipendentemente da dove venga, di che materia sia fatta, che sia reale o no, purtroppo sembra che non ascolti le nostre richieste, che non accetti ordini o desideri. In effetti l’udito è inutile alla sua esistenza, perché osserva solo noi, estrae i nostri pensieri e ci gioca: del resto del mondo non se ne cura. Se non riesco a concludere con chiarezza questo pensiero, o se ci sono errori in questo testo, è sicuramente colpa sua.
Foto: il suicidio dell’ombra, 2012